Insieme per il Sì: la Giornata Nazionale AIDO 2023

L’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi) festeggia i 50 anni di vita e per farlo ha scelto la Sardegna.
Il programma della Giornata nazionale del Sì alla donazione di organi, tessuti e cellule è iniziato a Cagliari sabato 30 settembre ed è proseguito domenica 1° ottobre, in contemporanea con le iniziative che si sono svolte in tutta Italia.
Nel nostro capoluogo l’Associazione ha celebrato la ricorrenza nazionale. La chiusura di queste due giornate per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule non poteva che avvenire all’Arnas Brotzu, l’Azienda ospedaliera dove il 17 gennaio 1988 fu effettuato il primo trapianto d’organo in Sardegna.
La tavola rotonda, svoltasi domenica mattina nell’aula Atza del Brotzu dal titolo “Donazioni e trapianti: il percorso di un Sì”, moderata dal giornalista Ivan Paone, è stata un’importante occasione per sottolineare ancora una volta come la donazione degli organi sia un atto di profondo altruismo, che fortunatamente si sta radicando sempre più nella nostra cultura.

I sardi grandi donatori di organi
La Sardegna è un’Isola virtuosa. A sottolinearlo è nel suo intervento la Direttrice Generale del Brotzu, Agnese Foddis: “La media isolana dei donatori è superiore a quella nazionale. I dati relativi al 2022 del Centro nazionale trapianti certificano che in Italia, tra i primi dieci Comuni con oltre centomila abitanti, Cagliari è al quinto posto con un indice di dono pari al 67,4% e Sassari è al sesto con un indice di 67,01% Tra i primi dieci Comuni con una popolazione fra i trentamila e i centomila abitanti, Nuoro si classifica al primo posto con un indice del 74,21%. Un orgoglio per tutti noi sardi, così com’è motivo di orgoglio l’importante lavoro svolto dai Centri trapianti dell’Arnas (Azienda di rilievo nazione ad alta specializzazione) Brotzu a partire dal gennaio di 35 anni fa: 1.400 trapianti di rene, 250 di cuore e 500 di fegato”.

La tavola rotonda
I lavori della tavola rotonda sono stati aperti dalla presidente di Aido nazionale Flavia Petrin: ha raccontato che nell’ultimo anno le donazioni e i trapianti sono aumentati ma, raccomanda, “dobbiamo continuare nel nostro impegno per fare di più e meglio, visto che tante sono le persone in lista d’attesa per il trapianto, rimasta per loro l’ultima possibilità di cura. E l’Aido”, conclude la Presidente Petrin, “continuerà a impegnarsi nell’importante campagna di informazione affinché ciascuno faccia, rispetto alla donazione, la propria scelta informata, ponderata e consapevole”.
Durante i lavori è stato ricordato che si può esprimere il consenso in vari modi: iscrivendosi all’Aido; utilizzando l’app Digital Aido con Spid, firma digitale e carte d’identità elettronica; iscrivendosi all’elenco aperto presso le Asl; al momento del rinnovo della carta d’identità; con uno scritto di proprio pugno.

35 anni fa il primo trapianto all’Arnas Brotzu

La tavola rotonda è stata anche l’occasione per sottolineare che l’Arnas Brotzu negli ultimi 35 anni, a partire da quel gennaio del 1988 che lo ha visto protagonista del primo trapianto in Sardegna, ha proseguito il cammino nella direzione dell'alta specialità. La sua intensa attività nel campo dei trapianti ne fa un centro di eccellenza nelle rilevazioni ufficiali del Centro nazionale trapianti. A ricordarlo, citando i dati del 2022, è il dottor Antonio Manti, coordinatore donazione e trapianti dell’Arnas Brotzu, che parla di 316 pazienti trapiantati.
La scelta consapevole di aiutare gli altri, post-mortem, deve guidare a non dimenticare che, un domani, ciascuno di noi potrebbe trovarsi nella condizione di attendere un organo per poter continuare a vivere. Nel segno del ricordo, la Direttrice generale Agnese Foddis ha dedicato un pensiero commosso al cardiochirurgo Alessandro Ricchi che, assieme al collega Antonio Carta, al tecnico Gianmarco Pinna e all’equipaggio dell’aereo sul quale viaggiavano, perse la vita nel 2004 nello schianto contro sui monti Sette Fratelli. Il velivolo trasportava un cuore che era stato prelevato da una donatrice all’ospedale San Camillo di Roma ed era destinato a un paziente ricoverato all’Arnas Brotzu. Tramontò, assieme a loro, anche la speranza di dare nuova vita a un sofferente cardiopatico in attesa di trapianto.
Il dottor Ugo Storelli, esperto di trapianti ed ex coordinatore dell’ospedale Brotzu, ha ripercorso i lunghi anni di esperienza nel campo sottolineando le difficoltà legislative e di carattere morale che è stato necessario superare, col tempo, nell’opinione pubblica, che ora è invece consapevole dell’importanza della donazione degli organi.
La diretta streaming della tavola rotonda è stata trasmessa sui canali social dell’Aido e sul sito giornatanazionaleaido.it.

Al termine del convegno, si è svolta la cerimonia per l’emissione di uno speciale
francobollo Aido: per celebrare non solo la nuova Giornata del Sì, ma anche per ripercorrere simbolicamente un cammino lungo mezzo secolo a favore della donazione di organi.


Cagliari 1.10.2023