Eccezionale intervento chirurgico all’Arnas Brotzu Eseguito su una paziente in avanza tostato di gravidanza e con pericolose complicanze

Storia a lieto fine per una donna in attesa di 30 settimane, già sottoposta ad un intervento di chirurgia bariatrica perché affetta da grave obesità, sottoposta a un delicato intervento chirurgico addominale per il trattamento di un’occlusione intestinale.

Quando alle due equipe che operano presso l’ospedale San Michele, la Chirurgia dell’Obesità, guidata dal dott. Giovanni Fantola e la Ginecologia e Ostetricia, diretta dal prof. Antonio Macciò, è stata sottoposta la situazione straordinaria della giovane donna, hanno immediatamente risposto, in accordo, che l’unica strada percorribile era l’intervento chirurgico con tecnica laparoscopica, che avrebbe consentito di rispettare i tessuti e gli organi, riducendo al minimo l'invasività.

La protagonista di questa storia è una mamma, la cui storia inizia nel 2018, quando il suo peso superava i 120 kg. Sotto la guida di un team medico multidisciplinare composto da un chirurgo, un dietologo, un dietista e una psicologa, la signora L.E. cinque anni fa si è sottoposta ad un intervento di chirurgia bariatrica, presso il Centro di Chirurgia dell’Obesità dell’Arnas Brotzu. Una scelta premiante che le ha consentito, grazie anche alla sua determinazione e al sostegno del team, di raggiungere un peso normale di 65 kg. Risultato che le ha permesso di aprire la porta ad a una nuova gravidanza.

Ma alla trentesima settimana di gravidanza un’occlusione intestinale ha costretto la donna al ricovero: al terzo piano del San Michele il quadro clinico è parso da subito potenzialmente pericoloso, sia per la vita della mamma che per quella del feto. L'intervento è stato molto complesso sia a causa delle dimensioni dell’utero nell'addome, sia per il ritrovamento intraoperatorio di un'ernia interna, una delle complicanze più temibili e complesse della chirurgia bariatrica.

Grazie alla provata esperienza della chirurgia laparoscopica e alla perfetta sinergia delle due squadre, l’intervento è stato eseguito in totale sicurezza per la madre e per il feto,

monitorato continuamente tramite tocografia per tutto il tempo.

La tecnica laparoscopica, unita a protocolli anestesiologici avanzati, è stata determinante e ha permesso alla paziente di riprendersi rapidamente, tanto che la sera stessa dell'intervento era già in grado di camminare nei corridoi.

La gravidanza è così proseguita per ulteriori cinque settimane sino al parto avvenuto con taglio cesareo, effettuato dall’equipe del Reparto di Ostetricia. Il bambino, vivo e vitale è stato accolto con gioia dal nido dell’ospedale San Michele.

Un grande risultato, che testimonia l’importanza del lavoro di squadra e della cooperazione tra diverse aree specialistiche.

L’Arnas Brotzu ha sempre posto al primo posto l’attenzione per il paziente, al quale riserva cure di alta qualità, grazie all’esperienza e alla professionalità degli operatori.
A tutto questo si somma l’importante attività di collaborazione tra equipe, una sinergia che consente di affrontare e superare vittoriosamente situazioni eccezionali, come quella della giovane mamma.


Cagliari 02.11.23