Un moderno sistema di Telemedicina. È stato presentato dal Commissario dell'Azienda Ospedaliera "Brotzu" Antonio Garau, dal direttore della Struttura semplice dipartimentale di Cardiologia pediatrica Roberto Tumbarello e da Francesca Frexia del Crs4 il Progetto REMOTE (Risorse E Modelli Organizzativi in Telecardiologia).
L'iniziativa prevede la connessione, attraverso una infrastruttura realizzata dal Crs4, di presidi ospedalieri sparsi nel territorio della Sardegna con il centro specializzato della Cardiologia Pediatrica del "Brotzu" realizzando in questo modo un avanzato sistema di telemedicina con evidente riduzione dei costi per la collettività.
La telemedicina è l’applicazione dei moderni sistemi di telecomunicazione a scopi clinici e viene riconosciuta a livello nazionale e internazionale come un potente strumento per i sistemi sanitari per garantire omogeneità e velocità di intervento, limitando al minimo gli spostamenti fisici dei cittadini e diminuendo gli ostacoli legati alla natura complessa, dal punto di vista geografico o infrastrutturale, dei territori.
Questo settore è in piena evoluzione e copre una vasta gamma di ambiti, tra i quali il teleconsulto in tempo reale e la second opinion, nei quali gli specialisti lontani dal paziente che sta effettuando un esame possono formulare una diagnosi grazie a immagini inviate telematicamente.
Il prototipo realizzato dal CRS4 trae origine dalle esigenze manifestate dal Direttore della Struttura Semplice Dipartimentale di Cardiologia Pediatrica dell'Azienda Ospedaliera "G. Brotzu", Roberto Tumbarello, in relazione all'alta incidenza delle cardiopatie congenite in Sardegna (il 2% dei nati vivi, contro l’1% dei Paesi occidentali, secondo i dati forniti dalla Regione Autonoma della Sardegna) a fronte di un unico centro di riferimento (la Cardiologia Pediatrica del Brotzu per l’appunto) che deve farsi carico di una attività di consulenza per i casi provenienti da tutto il territorio regionale, con una media di circa settecento nuovi pazienti all’anno, di cui un centinaio definiti come urgenti. Nella prassi, i pazienti urgenti vengono tutti trasferiti verso il centro di Cagliari anche se, a posteriori, in circa il 50% dei casi la diagnosi di cardiopatia non viene confermata, per cui una diagnosi "in loco" avrebbe evitato il trasferimento risparmiando ai pazienti lo stress connesso al trasporto e tutte le complessità economico-organizzative ad esso collegate.
Grazie alla prima versione del sistema, durante l’esecuzione di un esame nella sede remota, il medico nel centro specialistico ha la possibilità di visualizzare sia le immagini dell’ecografo sia la scena dell’esame, stabilendo una fattiva relazione in tempo reale con il paziente e chi lo sta assistendo nel presidio lontano.
Costruito con strumenti a basso costo e validato positivamente ai primi test, il prototipo realizzato dal CRS4 è il cuore del sistema su cui si basa il Progetto REMOTE, vincitore del Bando sulla Legge Regionale numero 7 del 7 agosto 2006. Il sistema fornirà un modello, tecnologico e organizzativo, in grado di far collaborare strutture sanitarie geograficamente distanti per l’effettuazione di esami diagnostici.
La prima sperimentazione coinvolgerà inizialmente quattro strutture: il reparto di Cardiologia dell'Ospedale "Nostra Signora della Mercede" di Lanusei (ASL 4), il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale "Santissima Trinità" di Cagliari (ASL 8), il reparto di Terapia Intensiva Neonatale, Nido e Puericultura della Clinica "Macciotta" e Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Neurologiche del Policlinico (Azienda Ospedaliero-Universitaria) di Cagliari.
Il modello proposto riveste anche altri valori aggiunti, quali l’applicabilità in campo formativo (il sistema potrà essere impiegato per scopi didattici) e la possibilità di impiego anche in settori diversi da quello in cui è nato: la filosofia alla base del progetto potrebbe infatti essere replicata con discipline diverse dalla cardiologia pediatrica, creando reti integrate di servizi clinici specialistici di livello avanzato.