Il Pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale San Michele dell’Arnas Brotzu, nel dicembre scorso, ha eseguito, in via sperimentale, il primo di una serie di Interventi assistiti con Animali, grazie alla disponibilità dell’Associazione di promozione sociale “Profumo di Nardo”.
Con il supporto di educatori esperti, formati secondo le indicazioni del Ministero della Salute, insieme con i loro cani seguiti da veterinari che ne curano l’aspetto sanitario e comportamentale, assicurati mediante una polizza specifica, è stato possibile eseguire un Intervento Assistito con gli Animali. Si tratta di una pratica terapeutica finalizzata alla socializzazione, che promuove il miglioramento della qualità della vita, del benessere psico-fisico e la corretta interazione uomo-animale.
La seduta, autorizzata dai genitori, ha avuto la durata di circa 45 minuti e ha coinvolto 8 piccoli pazienti, con codici a bassa priorità (verde), due educatori e il cane Sam.
Le razioni dei bambini sono state tutte positive, a partire dall’evidente riduzione della paura: i lattanti hanno smesso di piangere immediatamente, mentre i più grandi hanno iniziato a sorridere e a parlare mentre interagivano con il nuovo amico a quattro zampe.
Il risultato è stato che l’intero Pronto soccorso ha beneficiato della giocosa atmosfera originata dall’interazione dei pazienti con Sam.
La storia dell’impiego degli animali come coadiuvanti alle normali terapie mediche può essere fatta risalire a tempi antichissimi; ma è solo nella seconda metà del secolo scorso che lo psichiatra infantile statunitense, Boris M. Levinson, riferendosi all’insieme degli effetti benefici degli animali sulla salute degli uomini, non solo nei percorsi di cura ma anche in ambiti educativi, utilizzò il termine Pet-Therapy, oggi sostituito in Italia da: “Interventi Assistiti con gli Animali”.
Gli IAA in Italia, non solo hanno acquisito un appellativo nazionale, ma sono stati normati grazie alle “Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali”, approvate in conferenza stato-regioni nel marzo 2015.
“Gli animali fanno sempre bene alla salute: in presenza di un disagio o una disabilità psichica o fisica, poi, sono un sostegno incredibilmente potente e dagli effetti evidenti sul benessere del paziente”. Commenta la Direttrice Generale dell’Arnas Brotzu, Agnese Foddis.
Utilizzare questa terapia in ospedale permette al bambino, e alla sua famiglia, di mantenere un collegamento con la normalità: l’animale ha una funzione distrattiva e focalizza su di sé l’attenzione dei piccoli, stimolandone sentimenti positivi e rilassanti. Numerose evidenze scientifiche dimostrano come la presenza di un animale influisca positivamente durante situazioni percepite come stressanti (per esempio, dover eseguire una visita in ambito di urgenza pediatrica) in quanto il contatto con loro riduce i livelli di ansia promuovendo un aumentato benessere, grazie alla riduzione nel sangue dei livelli degli ormoni responsabili dello stress e in parallelo un aumento delle quantità dei neurotrasmettitori in grado di determinare emozioni positive.
Non solo, ma il contatto con gli animali contribuisce anche a rinforzare nel paziente la capacità di stare nel presente, lo aiuta ad aprirsi verso l’esterno, recuperando o scoprendo la propria istintività, sviluppando la condivisione e il rispetto dei bisogni dell’altro, aiutandolo a superare traumi e paure e migliorando la conoscenza di sé.
Cagliari 1.02.24