Arnas Brotzu bilancio di un anno di attività I numeri del 2023 e lo stallo forzato delle retribuzioni

L’Arnas Brotzu è un’Azienda di rilievo nazionale ad alta specializzazione: i primi a saperlo gli oltre 33.000 pazienti che, dopo aver usufruito dell’assistenza dei due ospedali San Michele e Businco, sono stati dimessi nel 2023.
I dati, forniti dal servizio Controllo attività sanitarie dell’Arnas, diretto da Anna Maria Corriga, per quanto provvisori, sono un’indicazione concreta dell’importanza che riveste l’Azienda per l’intero sistema sanitario regionale.
Il dato acquista maggior rilevanza se si considera che ben 10.145 ricoveri dell’intera Arnas, ordinari e diurni, pari al 31%, provenivano da altre Aziende sanitarie regionali ed extraregionali.
Il Businco, con un totale di 8.145 pazienti dimessi nell’anno appena trascorso, conferma il proprio ruolo di Centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento delle patologie oncologiche, e il dato del 35% di degenti extra Cagliari lo avvalora.
Il San Michele, 24.860 pazienti dimessi con un dato pari al 29% extra Cagliari, è il Centro di riferimento regionale per i trapianti, che ha chiuso il 2023 con numeri importanti. A confermarli il Direttore del Coordinamento locale donazioni e trapianti, Antonio Manti: 76 trapianti, di cui 7 cuori, 30 reni e 35 fegati oltre a due combinati (fegato –rene), per un totale di settantaquattro trapiantati e 31 donatori. A cui si aggiungono 34 trapianti di cornee e 74 di midollo (adulti).
Non vanno infine dimenticati i dati di accesso ai Pronto soccorso adulto e pediatrico: 41.935 per il primo e 20.943 per il secondo, per un totale di 62.878.
Va inoltre evidenziato che con il 2023 ha preso avvio la “rivoluzione” nel reparto di Radioterapia Oncologica del Businco, diretto da Raffaele Barbara, con il rinnovo delle apparecchiature tecnologiche che consentiranno di incrementare l’efficacia e diminuire gli effetti collaterali al fine di migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti affetti da tumore, a beneficio di tutto il territorio isolano. “Un investimento che permetterà di ridurre le liste di attesa e la mobilità extraregione dei pazienti oncologici”, commenta Agnese Foddis. A novembre è stato inaugurato il nuovo acceleratore lineare LINAC (LINear ACcelerator) VERSA HD, un’avanguardia nelle terapie antitumorali. La rivoluzione continuerà anche per tutto il 2024: il nuovo acceleratore non opererà da solo, avrà un gemello che sarà attivo a partire da marzo. A febbraio la Radioterapia del Businco potrà avvalersi anche del contributo della Tomoterapia elicoidale, che consentirà di trattare tutte le tipologie di neoplasie e permetterà di eseguire tutti i più moderni trattamenti Radioterapici, in linea con i centri oncologici più evoluti in Italia. Infine, a luglio 2024, si concluderà il piano di ammodernamento tecnologico programmato con l’operatività del Cyberknife, in grado di soddisfare le esigenze di cure di tutto il territorio regionale. Questa tecnologia radioterapica, che sfrutta la robotica e l’intelligenza artificiale, sarà l’unico LINAC di questo genere in Sardegna, estremamente versatile, consentirà di ridurre, o addirittura azzerare, la mobilità dei pazienti verso altre regioni.
Un lavoro incessante e un risultato rilevante per l’intero territorio regionale che, la Direttrice dell’Arnas, Agnese Foddis attribuisce «alle ineccepibili capacità professionali degli oltre tremila dipendenti che, quotidianamente, prestano il loro lavoro contribuendo a consolidare la professionalità dell’Azienda».
Sono, queste, le stesse risorse umane che però soffrono una notevole disparità di trattamento economico rispetto ai colleghi delle altre Aziende sanitarie regionali, perché sono retribuite con cifre inferiori: la sperequazione è tale da aver determinato differenze di oltre il 90% nelle retribuzioni di risultato tra i dirigenti medici dell’Arnas e i loro colleghi dell’Asl, a parità di livello e compiti.

Del diffuso malcontento, sia tra il personale sanitario sia tra gli amministrativi, si è fatta carico la Direttrice generale che ha inviato, a dicembre del 2022, all’Assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria, l’invito a «prendere atto delle giuste rivendicazioni del personale e di uniformare integralmente i trattamenti economici di tutti i dipendenti delle diverse Aziende del Servizio sanitario regionale, garantendo alle risorse dell’Arnas la giusta retribuzione».

L’appello non era caduto nel vuoto: su iniziativa del componente della Giunta, il Consiglio regionale ha approvato la legge 1/2023, che ha previsto lo stanziamento delle risorse per la perequazione dei fondi contrattuali del personale delle aziende sanitarie, pari a 10 milioni di euro (art. 5 comma 14).

Purtroppo, però, la legge di Stabilità del 2023 è stata parzialmente impugnata dal Governo nazionale ad aprile dell’anno appena concluso, in quanto ritenuta illegittima a causa di talune disposizioni che eccedono le competenze attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto speciale. In particolare l’art. 5, commi 14, 19, 20 e 21: proprio l’intervento di perequazione a favore dei lavoratori dell’Arnas presenterebbe, secondo il Governo, profili di incostituzionalità.

Si attende il pronunciamento della Corte Costituzionale.

Considerata l’esperienza della Regione Veneto, che davanti alla contestazione di un provvedimento del tutto analogo ha poi avuto ragione davanti al più importante organo di garanzia costituzionale che ha riconosciuto la legittimità della norma, la direzione dell’Azienda esprime la propria fiducia e auspica in una risoluzione che sia favorevole ai dipendenti.

Cagliari 10.1.2024