"1817-2017: La malattia di Parkinson 200 anni dopo James Parkinson" Guardare al passato per progettare il futuro

PARKINSON
Cagliari, 31 marzo 2017 - Duecento anni fa veniva scoperto il morbo di Parkinson. Sono trascorsi due secoli da quando la malattia venne descritta per la prima volta nel 1817, dal medico inglese James Parkinson, che pubblicò uno studio dettagliato nel suo trattato 'An Essay on the Shaking Palsy'.

A Cagliari, il 6 e il 7 aprile, un incontro per fare il punto sulla malattia, sulle terapie, i risultati e le prospettive future. Organizzato dal Centro Parkinson dell’AO Brotzu in collaborazione con la Neurofarmacologia del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, riceverà il contributo di alcuni dei maggiori opinion-leader nazionali ed internazionali.

L’evento cagliaritano di quest’anno é stato organizzato per celebrare 200 anni di progressi nella comprensione dei segni e dei sintomi della malattia di Parkinson, delle sue cause, del suo trattamento e degli auspicabili futuri sviluppi di una cura non più solo sintomatica. Una malattia che in questi 200 anni ha mostrato di essere molto più complessa rispetto a quanto apparisse dai primi studi sui sintomi motori.
L’articolazione della riunione è ispirata ai capitoli di "The Shaking Palsy", elaborati da James Parkinson nel 1817 delineando lo stato dell’arte nella conoscenza della malattia.

Nel corso dell’incontro sarà data particolare rilevanza al contributo che la Scuola Neurofarmacologica Cagliaritana negli ultimi decenni ha dato, ricoprendo un ruolo centrale nella ricerca preclinica e clinica sulla dopamina e sui suoi straordinari effetti nel controllo del movimento e delle emozioni.

Una malattia degenerativa

Malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell'equilibrio. Ci sono piccoli segnali che si presentano anche molto tempo prima della comparsa della malattia ma vengono quasi sempre ignorati o sottovalutati. E' causata dalla progressiva morte delle cellule nervose del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, che controlla i movimenti di tutto il corpo.

Il Parkinson in Sardegna

Il Centro Parkinson dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari, è inserito nella S.C. di Neurologia diretta dal Dr. Maurizio Melis ed è attivo da oltre 15 anni. Presso il Centro vengono seguiti più di mille pazienti provenienti da tutta la regione.
“Pur mancando dato ufficiali Secondo le ultime stime, in SARDEGNA sono oltre cinquemila i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson con un'incidenza di uno su 50 over 65. Il Parkinson è la seconda patologia neurodegenerativa in ordine di frequenza dopo l'Alzheimer, con una stima di circa 200 casi ogni centomila abitanti” spiega il Dr. Maurizio Melis, “guardando al futuro, si calcola che nel 2020 saranno 10 milioni i casi accertati. Le fasce di età più a rischio sono quelle over 50, ma si considera "non atipico" un Parkinson che compaia anche dopo i 40 anni. Ci sono poi varianti genetiche precoci e addirittura giovanili, con casi attestati anche prima dei 30 anni” dichiara il Dr. Giovanni Cossu, Responsabile del Centro Parkinson dell’AOB.

Cagliari, è ormai da anni polo d'eccellenza con due centri di livello Nazionale nel trattamento dei disturbi del movimento, tra cui la malattia di Parkinson, che si distinguono per l'alta specializzazione nei trattamenti che vanno da quelli farmacologici, per arrivare al trattamento neurochirurgico.

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