In Sardegna c'è bisogno di sangue: NOI LO SAPPIAMO

Lo slogan della Campagna sarà “noi lo sappiamo”.
In Sardegna c’è bisogno di sangue, noi lo sappiamo
Vieni a donare.

I testimonial sono i dipendenti dell’AOB, che si sono prestati con entusiasmo per dare vita alla campagna che si pone un obiettivo ambizioso: raggiungere l'autosufficienza in materia di sangue.

La campagna.
L’AOB con i suoi tre presidi, San Michele, Oncologico “Businco” e Pediatrico Microcitemico “Cao”, svolge un ruolo cruciale nel panorama della sanità regionale e non solo.
Le professionalità e le risorse che vi operano sono il nostro maggior patrimonio.
Il quotidiano lavoro svolto di cura ed assistenza verso persone che soffrono non è solo un dovere istituzionale ma anche una responsabilità sociale. Per questo l’Azienda promuove la prima campagna di sensibilizzazione alla donazione di sangue rivolta ai dipendenti in un progetto che andrà via via allargandosi anche alle altre Aziende Sanitarie, alle Istituzioni e a tutta la popolazione.
L’AOB, forse più di ogni altra azienda sanitaria, vive la necessità di avere sempre garantite sufficienti scorte di sangue per poter dare assistenza ai pazienti. Talassemia, trapianti d’organo, oncologia sono solo alcuni degli ambiti medici che richiedono grandi quantità di sangue.
Attraverso la sensibilizzazione e la condivisione dei messaggi si vuole sviluppare maggiore consapevolezza e conoscenza del sangue e del suo utilizzo, ciò consentirà di aumentare il numero di sacche raccolte in Sardegna e di aumentare il numero di “Donatori abituali” soprattutto tra i giovani. In questo modo sarà possibile garantire l’autosufficienza in materia di sangue.
La campagna, concordata con l’Assessorato alla Sanità, è stata realizzata dall’Ufficio di Comunicazione Aziendale in collaborazione il Centro Trasfusionale e il Centro Regionale di Coordinamento e di Compensazione (CRCC) del sangue.

Il Piano di Comunicazione e la strategia della Campagna si strutturano su alcuni punti
fondamentali:
1) Il Sangue è una risorsa indispensabile per moltissime attività terapeutiche. Col sangue si salvano delle vite umane.
2) Il sangue non si fabbrica in laboratorio né si può sintetizzare in alcuna maniera, l’unico modo per ottenerlo è attraverso le donazioni (volontarie e gratuite).
3) In Sardegna le donazioni non sono sufficienti e siamo costretti ad importare quasi il 30% del nostro fabbisogno di sangue.
In altre parole “importiamo” da altre regioni il sangue necessario a garantire le nostre attività assistenziali sostenendo elevati costi.
4) Il Servizio sanitario Nazionale ha da sempre l’obiettivo, declinato poi nelle diverse regioni, di raggiungere “l’autosufficienza” in materia di sangue, cioè di raccogliere attraverso le donazioni tutto il sangue necessario a coprire l’intero fabbisogno.
5) Chi lavora negli ospedali, nei diversi ruoli, conosce bene l’importanza di disporre di adeguate scorte di sangue. Solo per fare un esempio basti pensare che senza sangue non si potrebbero eseguire interventi chirurgici o curare gravi malattie oncologiche. Esiste quindi una certa consapevolezza e conoscenza del problema.
6) Le Aziende sanitarie come l’AOB sono per molti aspetti delle comunità simili a piccoli paesi (l’AOB con 3.300 “abitanti”) in cui le notizie e le informazioni circolano velocemente e diventa quindi relativamente semplice svolgere delle attività di sensibilizzazione su problemi comuni.
Inoltre i dipendenti delle Aziende sanitarie svolgono di fatto un doppio ruolo quello di cittadini ma anche di “addetti ai lavori” per quanto concerne l’ambito sanitario in generale.

Le istituzioni al centro dell’informazione sanitaria
Si è voluto rilanciare anche la centralità del ruolo delle Aziende Sanitarie e dell’Assessorato alla Sanità nella sensibilizzazione su temi così importanti. Di fatto chi meglio dei medici e degli infermieri di un ospedale, che si occupano della raccolta, distribuzione ed uso terapeutico del sangue, possono testimoniare la necessità di dedicare un po’ di sé stessi per una donazione?
La prima fase della campagna si svolgerà all’interno dei tre presidi con la disposizione nei principali spazi comuni di manifesti recanti messaggi d’azione sull’importanza della donazione.
I nostri Testimonials sono quindi i Medici, gli Infermieri, i Tecnici che hanno prestato la loro immagine per sostenere l’iniziativa.
Tutti i dipendenti riceveranno un flyer esplicativo e sulla campagna e un braccialetto in silicone.
Altro materiale illustrativo sarà distribuito a tutti i visitatori e familiari dei pazienti.
In questa fase d’avvio s’intende stimolare alla riflessione tutti i dipendenti affinché ciascuno possa maturare la voglia e la disponibilità di dare un contributo concreto andando a donare.

Sarà anche una campagna “social” (ovviamente non poteva non esserlo) con una pagina Facebook dedicata e un account instagram. Periodicamente saranno postati e condivisi sui Social informazioni, curiosità, notizie riguardanti il sangue e la donazione. Tutto ciò per accrescere in modo graduale la conoscenza del fenomeno utilizzando però medium e linguaggi assolutamente attuali. Per ogni approfondimento è stato realizzato un sito tematico di riferimento con un proprio dominio:
www.noilosappiamo.it

Consapevolezza, Identità, Cambiamento, Autosufficienza sono le parole chiave
dell’iniziativa che punta a far si che la Sardegna esca dalla condizione di “dipendenza” ed emergenza in materia di sangue raggiungendo un sufficiente numero di “Donatori Abituali” in grado di sostenere efficacemente un sistema così delicato.

Il simbolo della campagna è un alberello con le foglie formate da piccole goccioline rosse, rappresenta idealmente una comunità che cresce rigogliosa grazie al contributo di ogni singolo ramo e di ogni singola foglia.
“Noi siamo una comunità che ha la responsabilità ed il privilegio di lavorare al servizio delle persone in difficoltà, aiutandole a superare momenti di grande fragilità e dolore” ha dichiarato la Dr.ssa Graziella Pintus, Direttore Generale dell’AOB “A noi anche il compito di contribuire a diffondere lo spirito di solidarietà e partecipazione sociale.
Mi auguro che in molti decidano di dare il proprio contributo a questa iniziativa e invito tutti a diffondere questo messaggio anche presso familiari e amici”.