Il Brotzu in prima linea nella rivoluzione dei farmaci biologici.

Il Brotzu in prima linea nella rivoluzione dei farmaci biologici.
Le statine rappresentano il golden standard del trattamento delle ipercolesterolemie e contribuiscono in maniera indiscutibile ad abbattere la morbilità e la mortalità cardiovascolare, ma all’incirca il 10-15% della popolazione è intollerante a questa terapia, e per questo motivo la comunità scientifica internazionale e le aziende farmaceutiche sono alla ricerca di alternative sicure ed efficaci: da qui la nascita di nuove molecole, essenzialmente prodotti biotecnologici. Tra questi, la nuova classe degli anticorpi monoclonali inibitori di PCSK9, una proteina endocellulare che interviene nel sistema di controllo della colesterolemia, ha dato risultati eccellenti in termini di riduzione dei livelli sierici di colesterolo LDL, sia come unica terapia, che in associazione con le statine: lo dimostra uno studio multicentrico internazionale di fase 3, il LAPLACE-2, a cui ha partecipato il Centro per le Malattie Dismetaboliche e l’Arteriosclerosi della Az. Ospedaliera G. Brotzu.
I dati del LAPLACE-2 Clinical Trial, che erano già stati anticipati durante la 63° Sessione Scientifica Annuale dell’American College of Cardiology tenutasi a Washinghton il 30 Marzo scorso, sono stati pubblicati nell’ultimo numero del Journal of American Medical Association (JAMA, 2014 May 14; 311(18):1870-82); questo studio ha valutato l’efficacia di 12 settimane di trattamento con l’anticorpo monoclonale Evolocumab a somministrazione sottocutanea, confrontato con placebo e somministrato ogni due settimane o ogni mese in aggiunta ad una statina (atorvastatina, rosuvastatina o simvastatina) associata o meno ad ezetimibe in pazienti con ipercolesterolemia. L’anticorpo monoclonale ha prodotto un’importantissima riduzione del colesterolo LDL nella terapia di add-on alle statine in tutti i gruppi di trattamento, rispettivamente del 66-75% nello schema di somministrazione ogni due settimane e del 63-75% nello schema di somministrazione una volta al mese; a fronte di questa grande efficacia, la terapia con evolocumab è risultata molto ben tollerata.
I risultati ottenuti con evolocumab introducono gli anticorpi monoclonali, già utilizzati in altri campi della medicina, come nuova arma a disposizione per la prevenzione del rischio cardiovascolare, e rappresentano una innovativa opzione terapeutica, in particolare per i pazienti che non tollerano o hanno controindicazioni alla terapia con statine o che, nonostante il trattamento con statine, non riescono a raggiungere i target terapeutici essenziali per la riduzione del rischio.