Una targa alla memoria del dottor Alessandro Ricchi

A otto anni dalla sua morte, la memoria è sempre viva. Il cardiochirurgo del Brotzu Alessandro Ricchi è stato ricordato a Roma nel corso di una giornata a cui ha preso parte anche il Ministro della Salute Renato Balduzzi e il direttore del Centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa.

Il dottor Ricchi è stato commemorato durante un incontro sulla Comunicazione per la donazione di organi, tessuti e cellule, presenti le Associazioni del settore: Aido, Aned, Aitf e Federazione nazionale Liver-Pool. Sono stati premiati i vincitori della seconda edizione del premio nazionale Donazione e Trapianto "Amici per la vita" dedicato a personalità che si sono distinte in questo settore.

Un premio alla memoria è andato ad Alessandro Ricchi: è stato il fratello Alberto, medico a Roma, a ritirare la targa ricordo. Del grande cardiochirurgo del Brotzu ha parlato Giampiero Maccioni, trapiantato di cuore e presidente dell'Associazione Vita Nuova "Alessandro Ricchi": "Grazie senza limiti, dottor Ricchi: alla sua stimata persona, al suo sorriso, contenuto ma profondamente umano, al suo parlare chiaro e conciso, al suo essere familiare, pronto a dare chiarimenti, conforto e serenità, ai dubbi e agli affanni miei e dei familiari."

Nel corso dell’incontro si è ovviamente parlato di donazioni e trapianti, una attività triplicata in 20 anni. E un dato che è stato sottolineato è stato quello della diminuzione delle opposizioni al Sud.

"Sono numeri positivi – ha detto il Ministro – che confermano il trend degli anni passati. Questo dimostra la forte capacità del sistema, nonostante le difficoltà economiche del Paese.

La rete nazionale dei trapianti è stata disegnata 15 anni fa, ma forse è arrivato il momento di pensare a una sua riorganizzazione e passare da tre a due livelli". Al momento la rete italiana dei trapianti, ha ricordato Balduzzi, "è composta da un livello nazionale, uno interregionale e uno regionale. Possiamo valutare, come avviene in Paesi come Spagna e Francia con cui ci rapportiamo, se passare a due soli livelli, quello nazionale e quello regionale. Su questo punto abbiamo già aperto un tavolo di discussione con il presidente del Centro nazionale trapianti, Alessandro Nanni Costa, e auspico una soluzione in tempi brevi".