Autismo: imparare con le immagini

I cosiddetti “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo”, prevalentemente identificati nella macroarea dell'Autismo, sono in realtà dei disturbi molto complessi caratterizzati da diverse variabili o compresenze che possono incidere più o meno sulla gravità dello sviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini che ne sono affetti. Da anni il Centro per i Disturbi pervasivi dello Sviluppo del Brotzu si occupa di queste tematiche, producendo pubblicazioni e testi all'avanguardia e intessendo proficui interscambi con l'Università di Cagliari e con i maggiori centri di ricerca internazionali. Un percorso ben avviato che si ispira ad un approccio di classificazione "piramidale" alla malattia e alle sue diverse esigenze, e che mira alla formazione di personale specializzato nel settore dei disturbi comportamentali a partire dall'età infantile. Il 20 e il 21 aprile, per la prima volta in Sardegna, presso l'Ospedale Brotzu si tiene un corso ECM avanzato sul sistema PECS della Pyramid Educational Consultants Inc., la compagnia fondata dal Dr. Andy Bondy e da sua moglie Lori Frost, creatori del metodo PECS (Picture Exchange Communication System).
Il corso, rivolto a neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti e fisoterapisti, si svolge sotto la guida di Michela Figini Myers - massima esperta italiana della materia- la quale nell’ambito di questo workshop teorico-pratico cercherà di insegnare in modo semplice e chiaro questa modalità, oggi riconosciuta come unico sistema alternativo e aumentativo di comunicazione, per bambini e adulti con autismo e disturbi pervasivi dello sviluppo, validato scientificamente a livello mondiale e convalidato anche nell’ambito dell’ultimo Convegno Mondiale di Chicago dedicato alle problematiche dei PHDD.

Il PECS viene utilizzato per insegnare le abilità di comunicazione a persone con un linguaggio funzionale limitato o assente. I partecipanti al corso, quindi, impareranno come metterlo in pratica in qualsiasi contesto e con persone di qualsiasi età, mediante procedure educative di video modeling, o col supporto di agende visive in grado di fissare indicazioni su sequenze di attività o sequenze logico-comportamentali.
"Oggi migliorare la qualità della vita di chi è affetto da disturbi pervasivi dello sviluppo è possibile" dice il dott. Giuseppe Doneddu, responsabile del Centro - Questo grazie a metodologie d'intervento più evolute, educative prima di tutto, ispirate all’applicazione dei principi dell'Applied Behavior Analysis ››. Insomma, se prima chi soffriva di questa patologia ‹‹era trattato con gli stessi metodi usati per chi era affetto da ritardo mentale››, oggi l'obiettivo finale è quello di permettere al paziente il massimo grado d’indipendenza e una qualità di vita soddisfacente, per sé ed i propri cari.